Chiuse il libro…

Sentiva l’aria tra i capelli. La sentiva togliere sabbia dalla pelle, per portarne di nuova dalla spiaggia che scorreva sotto i suoi piedi. La sentiva frusciare di fianco all’orecchio, come un vano sussurro salino.
Si chinò e si stese sulla sabbia tiepida, non era ancora giorno o era appena tramontato il sole, comunque non scottava. Chiuse gli occhi e vide le onde infrangersi, anzi scomporsi, mollemente sull’avamposto della civiltà. Il rumore ne descriveva perfettamente l’andamento, non erano necessari altri sensi.
L’olfatto era la ciliegina sulla torta e quel misto odore di vecchio mercato del pesce e di dissetante brezza marina lo cullava avanti e indietro nel tempo…Chiuse il libro…

 

Troppo melenso, pensò. Tutto quel mare e tutta quella sabbia, il protagonista non aveva proprio altro da fare! La descrizione di una spiaggia era per lui un colossale spreco di inchiostro, voleva sapere i fatti. Il contesto se lo sarebbe immaginato, se ne avesse avuta voglia.
L’avevano fregato l’altro giorno alla bancarella. “Lo prenda signore, è un capolavoro della letteratura ottocentesca”. Tutte balle. Non era un gran lettore, ma se quello era un “capolavoro” allora anche lui avrebbe scritto un libro! Avrebbe potuto iniziarlo…

 
Jean cammina per la strada, occhio al semaforo, non va un po’ troppo veloce? No.
Sputa nel cestino rotondo, verde rame. Stupido arredo urbano. Questa città non ne avrebbe bisogno.
Odiava tutto ciò che non portava profitto, tutto ciò che era “bello”.
“Bello” non vuol dire nulla, “ricco” è universale. Era ricco e lo sapeva, anzi si preoccupava che tutti si accorgessero della sua sfolgorante ricchezza… “Ah! Io uno scrittore!”. Con una risata mise da parte certi pensieri.

 
Non era proprio il suo mestiere. Curare il dettaglio, il vocabolo e la sintassi, a malapena curava i cani della sua evanescente compagna di vita.
Scrivere un libro è come avere un cane. Non iniziare cose che non hai voglia di curare. Di voglia ne aveva davvero poca, era il tipico scorbutico di campagna, conservatore in politica e scettico su tutto il resto…Lanciò via il libro…

 
Sempre i soliti stereotipi! Uno scorbutico di campagna e una svampita sua compagna! Troverò mai un libro che mi interessi?
Dovrebbe essere straordinariamente moderno, elegante come un grattacielo in vetro ma con il retrogusto amaro di un caffè preso in un villaggio persiano. La narrazione dovrebbe essere coinvolgente ma al tempo stesso così precisa da farti scottare, solo descrivendo il tiepido bagliore rosso di un tizzone ardente. Non ne avrebbe mai trovati di libri così. Aveva cercato ovunque. Sulla spiaggia. Nelle bancarelle. Perfino in città, in quel posto vicino al cestino verde rame.
Niente. Mi arrendo…Chiuse il libro…

 

Giacomo Notaro